Il Pfannenstielhof venne nominato per la prima volta nel 1561, e già in quel periodo possedeva un torchio. Ciò testimonia che già dall'inizio presso questo maso veniva prodotto del vino.
Dal punto di vista produttivo, durante tutti questi anni ci sono state molte modifiche e novità: in passato, oltre all'allevamento del bestiame veniva anche esercitata la viticoltura e l'agricoltura, soprattutto la coltivazione delle ciliegie. Il vino è sempre stato prodotto.
In seguito alla continua meccanizzazione, l'allevamento venne interrotto e dagli anni '50 in poi la famiglia si dedicò alla coltivazione di uva e mele. Da sempre, dall'uva viene ottenuto vino che viene conservato nella propria casntina e venduto.
Da gennaio 2017 il Pfannenstielhof è stato riconosciuto "maso avito".
Per noi, questo riconoscimento è una testimonianza dello stretto legame che abbiamo con la nostra terra e della passione per l'agricoltura che viene tramandata di generazione in generazione.
Foto: Südtiroler Bauernbund
da sinistro: Karl Framba,; Arnold Schuler; Hannes, Veronika, Anna und Margareth Pfeifer, Pfannenstielhof; Leo Tiefenthaler; Siegfried Rinner
1816
am 25. November kauft Joseph Pfeiffer (1754 - 1836), Gummer im Dorf, von Franz Gruber den Pfannenstielhof in Rentsch.
1829
Sein ältester Sohn Joseph Pfeifer (1792 - 1865) verzichtet auf den ihm früher zugesicherten Gummerhof und übernimmt den Pfannenstielhof und
1866
wiederum dessen Sohn Josef (1818 -1897).
1897
übernimmt Mathias Pfeifer (1855 - 1904) den Pfannenstielhof, er hat jedoch keine Nachkommen.
1905
wird der Hof auf seinen Bruder Josef Pfeifer (1853 - 1917) überschrieben und
1918
auf dessen Sohn Eduard Pfeifer (1885 - 1975). Dieser übergibt den Hof
1971
an seinen Sohn Eduard (1925 - 2007) und dieser
1983
wiederum an seinen Sohn Johannes (geboren 1958).