www.bluarte.it
marzo 2015
Associazione Italiana Sommelier
vitae - la guida vini 2015
Attraverso un’immaginifica finestra si allarga lo sguardo sul fondovalle di Bolzano ad ammirare le vigne ordinate della zona classica del Santa Maddalena. Qui la famiglia Pfeifer guida l’antico maso con orgoglio
per una tradizione che si perde indietro nel tempo. Come ogni buon vignaiolo, Johannes è ispirato dalla consapevolezza che tutto ha inizio dalla terra e profonde cura e rispetto alla propria, che si inerpica sabbiosa sui pendii soleggiati, a regalare uva sana e vino buono. L’essenza è l’equilibrio tra uomo, naturae sensi, perfezionato nell’antica cantina in un sorso di autenticità.
ALTO ADIGE SANTA MADDALENA CLASSICO 2013
Manto di colore rosso rubino luminoso. All’olfatto sono in evidenza gli aromi varietali. Cenni di fragole, ciliegie, violetta, lillà e lavanda fresca sono seguiti da ricordi di fi enagioni primaverili, felci, sottobosco e leggere note speziate. Sorso vivace, fresco e con tannino setoso. Buona struttura che evidenzia l’elegante equilibrio. Chiusura calda e morbida con ricordi fruttati. Ottima bevibilità. Botte grande. Tipica merenda tirolese.
Slow Wine
guida 2015
VITA - L'antico Pfannenstielhof, di proprietà della famiglia Pfeifer da quasi duecento anni, rappresenta la quintessenza del Santa Maddalena: una piccola realtà familiare, genuina e fedele alle proprie tradizioni. I proprietari, Johannes e Margareth Pfeifer, sono persone schiette, solari e accoglienti come il loro Santa Maddalena, viticoltori legati alla loro terra, precisi e di poche parole, come sono pochi e precisi i loro vini.
VIGNE - Tre ettari di vigna circondano il maso, situato nella parte bassa della zona classica del Santa Maddalena. La parte elevata, verso la collina, ha terreni morenici, composti di detriti di porfido e roccia dolomitica, perfetti per la schiava. Il Lagrein predilige i terreni alluvionali vicino al fiume Isarco, più caldi e profondi, composti di sabbia e ghiaia. A Caldaro, in zona Planitzing, a 500 metri di quota su terreni calcareo-ghiaiosi, si coltiva pinot nero.
VINI - Il prodotto più caratteristico è il Santa Maddalena classico 2013, sapido e gustoso, un sorso davvero coinvolgente. Il Pinot Nero 2011 fermenta in tini di legno e affina in tonneau: è elegante, vellutato, agile e mantiene un avvolgente carattere fruttato. Il Lagrein vom Boden 2013, la versione giovane con breve passaggio in legno grande, mette in evidenza un bel frutto scuro, intenso, giovanile e brioso, e prosegue al palato con coinvolgente morbidezza e succo. Dalle vigne più vecchie il Lagrein Riserva 2011, che fermenta in tini di legno e affina sia in tonneau che in barrique: il naso è intenso, balsamico e speziato, mentre al palato riemerge un deciso carattere fruttato e succoso.
Daniele Cernilli
Guida essenziale ai vini d`Italia 2015
Johannes Pfeifer è senza ombra di dubbio uno dei più grandi interpreti del Santa Maddalena: semplicità, bevibilità, tipicità e sorprendenti capacità di invecchiamento rappresentano la cifra di questo vino. Ma naturalmente qui allo Pfannenstielhof, al margine orientale della conca di Bolzano, si producono altri prodotti interessanti a cominciare dal classico Lagrein per finire con un sempre più buono Pinot Nero che proviene da un piccolo vigneto di altitudine a Pianizza di Sopra presso Caldaro.
Lagrein Riserva 2011
91 punti
Da uve lagrein. Maturati in barrique. Al naso confettura di visciola, spezie e grafite. Al palato è cremoso, pepato e ben ritmato con tannini maturi e fitti.
Santa Maddalena Classico 2013
88 punti
Da uve schiava con piccole aggiunte di lagrein. Maturato in acciaio. I profumi sono delicatamente speziati e di frutti rossi. La bocca è fruttata, pepata e di grande dinamismo, freschezza e salinità.
Lagrein vom Boden 2013
85 punti
Da uve lagrein. Maturati in botti di legno. Un vino giovane e tutto puntato sulla freschezza e sul frutto croccante. Succoso e piacevole.
Daniele Cernille è un critico enologico di fama internazionale. È stato tra i fondatori del Gambero Rosso e ha curato per ventiquattro anni la Guida dei vini del Gambero Rosso - Slow Food. Ha creato poi il web magazine "Doctor Wine", che è diventato rapidamente uno dei principali riferimenti nel mondo del vino.
Gambero Rosso
Vini d'Italia 2015
Il Pfannenstielhof, menzionato per la prima volta in alcuni documenti del 1561, sorge immerso nei vigneti al margine orientale della conca pianeggiante di Bolzano. Johannes Pfeifer e la moglie Margareth, vignaioli appassionati e ambiziosi, sono i protagonisti di questa piccola azienda. Hanno scelto un metodo di coltivazione naturale e integrato nei loro 4 ettari di vigneto di proprietà, dove puntano soprattutto sulle due varietà autoctone, il lagrein e la schiava. Da qui recavano vini di spessore, grazie a un saggio uso del legno, per un'identità e una fisionomia ben precisa, vini che rappresentano al meglio le tipiche tipologie della zona di Bolzano, esaltandone qualità e peculiarità. Il Santa Maddalena Classico '13 rappresenta un punto di riferimento per la denominazione altoatesina: fresco e di beva spigliata mantiene doti di profondità aromatica e pienezza del sorso. I profumi sono ovviamente dominati dal frutto rosso ma compaiono anche noti di fiori di rosa canina e pepe, mentre in bocca rivela pienezza e armonia, offrendo freschezza e sapidità.
Le Guide de l'Espresso
I Vini d'Italia
Lagrein Riserva Doc 2011
4 bottiglie 16,5/20
lievi toni ossidativi, sotto controllo, accompagnano un sapore cadenzato, di carattere austero, con finale di genziana e rabarbaro
Santa Maddalena classico 2013
3 bottiglie 15,5/20
Pinot Nero 2011
2 bottiglie 15/20
Lagrein vom Boden 2013
2 bottiglie 14,5/20
24/08/2014 Carlo Macchi
Alto Adige Santa Maddalena classico Doc 2013 - Pfannenstielhof
4 STELLE
Sapidità, lunghezza, eleganza, bella gamma aromatica.
Questo non è un vino, è una certezza, anno dopo anno.
Sarà la zona molto piccola e particolare, sarà la bravura dei produttori, sarà l’uso (sapiente) del Lagrein ma in una vendemmia dove era difficile portare a casa aromi e buon nerbo molti Santa Maddalena sono riusciti comunque nell’impresa. Forse, dando un’occhiata ad alcuni colori, sarà aumentata in qualche caso la percentuale di Lagrein nell’uvaggio ma non più del lecito e soprattutto non ha portato a snaturare i classici e ampi profumi della schiava, nonché la sapidità in bocca.
Praticamente tutti i Santa Maddalena assaggiati hanno ottenuto punteggi buoni ottimi e alcuni campioni ci hanno quasi fatto gridare al miracolo. Lo ripetiamo per l’ennesima volta: un vino del genere non può restare confinato in Alto Adige, deve allargarsi al mercato italiano! Il bello è che quando questo accade, come abbiamo riscontrato nemmeno un mese fa per caso in un ristorante sui Colli Bolognesi (pensa un po’ ..), il vino va alla grande! Voto all’annata 8.
Rosso estivo
di Daniele Cernilli 16-06-2014
Si può bere un vino rosso anche con il caldo estivo esploso in questi giorni? La risposta è sì, ma a certe condizioni. Non deve essere troppo alcolico, né troppo tannico e deve poter essere servito fresco, quasi come un bianco. Il Santa Maddalena, da uve schiava e un po’ di lagrein, sembra essere fatto apposta.
My Tasting
Pfannenstielhof - St. Magdalener classico Doc 2012
15 agosto 2014
Non é un St. Magdalener, ma “il St.Magdalener” !!!
Una tipologia che amo, nella sua semplicità, nella sua sottigliezza, nella sua leggerezza.
Il colore ha la bellezza che lo avvicina a certi Pinot Noir, di un rubino trasparente, da pietra preziosa, con una sfumatura rosa che nasce sull'orlo del bicchiere.
E che nessuna fotografia renderà mai come dal vivo...
Nel bicchiere si muove con grazia, con un brio che ricorda la vivacità del colore.
Profumi diretti, immediata la ciliegia fresca tipica del vitigno, ma in parte anche amarena e un'inattesa rosa rossa, appena accennata.
Così come sfumate sono fragola, non di bosco, ribes e una piccola ma precisa traccia di pasta di mandorla.
Sono già passati quasi 2 anni dalla vendemmia, il profilo aromatico é giustamente cambiato.
Ancora fresco e leggero in bocca, i tannini appena si sentono, in cui espande un aroma di bacche rosse e una accenno di tostatura.
Un vino può essere elegante anche con un corpo così esile.
86 punti, in parte di affetto, su una scala assoluta di valori, ma se lo consideriamo fra i suoi simili, questa é l'eccellenza.
E in effetti, é stato "Schiava dell'anno" nel 2013.
Anche quest’anno, presso il rinomato design hotel vigilius mountain resort di Lana, si è tenuto il Trofeo Schiava dell’Alto Adige, giunto alla sua undicesima edizione. Il 20 maggio ha avuto luogo la premiazione delle “Schiave dell’anno”, selezionate tra 87 vini in varie degustazioni da una giuria internazionale, composta da giornalisti, enologi e sommelier. In particolare, è stata premiata l’annata 2013.
La schiava e il sua profeta
di Daniele Cernilli
A seguire troverete le schede dei vini premiati, alle quali ci siamo permessi di aggiungere - in calce - qualcuna che pur non
avendo ricevuto alcun riconoscimento abbiamo particolarmente apprezzato.
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"... E concludiamo in bellezza il percorso con la coppia di annate 2000 e 2002 del Santa Maddalena di Pfannenstielhof: due splendide sorprese per tutti tranne che per Hannes e Margareth Pfeifer, presenti alla degustazione e che di certo si aspettavano questa performance, visto che sono soliti effettuare verticali dei loro vini. Difficile decretare il migliore fra i due, ma alla fine quasi tutti si sono orientati al 2002 che è forse quello più preciso, levigato e rotondo, ancora morbido e chiaramente definito nei suoi caratteri originari. Questa vendemmia, a differenza di quanto successo nel resto d’Italia, è stata davvero notevole in Alto Adige e continua ancor oggi a regalare emozioni. Il 2000 appare solo un leggermente più pesante e pastoso, ma di fatto sullo stesso livello del fratello più giovane. Successivi assaggi nel corso della serata hanno offerto conferme e spunti sempre nuovi e interessanti. ..."
(Schiave d'amore: Buonissima la prima, by Roberto Calderan)
“Ma dai… non ci posso credere”, “Non me lo immaginavo proprio”. Ecco, quando una degustazione, per quanto originale, comincia così puoi già dirti soddisfatto, se poi a dirlo sono i più grandi kellermeister altoatesini la soddisfazione è doppia. …
Ma, si sa, nemo propheta in patria e allora ecco lo stupore di Johannes Pfeifer , gran vignaiolo del Pfannenstielhof a confronto con le annate 2000 e 2002 del suo Santa Maddalena (il primo a ottenere i Tre Bicchieri del Gambero Rosso nel 2009) capace ancora di emozionare dopo 10 e più anni di cantina. Parliamo qui di vini pensati per un consumo entro un massimo di uno, due anni. ..."
(Schiavi di Schiava, Südtirol amore mio, Angelo Carillo)
"È stata la festa del Santa Maddalena, quindi di tutti i suoi produttori. Non di Hannes e di sua moglie Margareth. Sono venuti proprio tutti, almeno quelli della zona classica. Abbiamo pasteggiato a speck e patate, ideali con questo vino, e abbiamo passato insieme una bellissima giornata. ..."
(Il corriere vinicolo, 4 febbraio 2013)
" ... Loro ci riescono quasi regolarmente come nel caso del Santa Maddalena 2011 che va meritatamente a Corona: colorazione intensa; naso diretto e preciso di frutta di bosco e quel tocco vinoso che non guasta. ..."
(Vinibuoni d'Italia, Touring Editore)
"... Se cercate vini classici e dallo stile tradizionale quest'azienda fa per voi e la sua continuità ne fa un riferimento per le due tipologie. Il vino simbolo è il Santa Maddalena, sempre elegante e pieno di quell'energia ..."
(Gambero Rosso 2013: Vini d'Italia)
"... Mi fermo ad 85 punti, sicuro di non aver regalato nulla ad una bottiglia che ho pagato 7.5 Euro in un emporio di bevande in Alto Adige.
Tornando a sentire i profumi, mi si stringe il cuore da quanto il sentore di pasta di mandorla sia diventato così evidente."
(My Tasting, 23 settembre 2012)
... "E che la Fortuna non sia ceca ma, a volte, ci veda benissimo lo testimonia il fatto che la dea bendata non sembra aver faticato molto a trovare la strada solitamente assai complicata per raggiungere il maso tra capannoni e strade dismesse per farvi cadere lo scettro del primo Tre Bicchiere a un vino a base Schiava dell’Alto Adige: il Santa Maddalena 2009 del Pfannenstiel appunto. Un evento celebrato all’epoca con una grande e spontanea festa di “quartiere” che ha visto vicini, amici e concorrenti raggiungere la famiglia Pfeifer e festeggiare assieme quello che è stato un successo storico di tutta Santa Maddalena. ..."
(www.angelocarillo.it, 10 febbraio 2012)
Alto Adige, piccola terra di grandi vini, alla Mostra Vini di Bolzano
di Giovanna Moldenhauer - 05 luglio 2012
"...Tra i rossi una vera sorpresa il Santa Maddalena Classico DOC 2009 Pfannenstielhof di Johannes Pfeifer, composto al 95% di schiava con un 5% di lagrein. I sentori di frutta rossa in cui dominava la ciliegia, erano seguiti nella beva da una buona struttura e morbidezza, tannini garbati, equilibrio, finezza. ..."
(www.aislombardia.it, Giovanna Moldenhauer, 5 luglio 2012)
Merano WineFestival 2012:
punteggi e valutazioni
2011 St. Magdalener classico: 80-85 punti, MOLTO BUONO
E' un vino molto buono, di qualità medio/alta armonico, fatto bene, con diverse particolarità. Ben strutturato con la percezione degli aromi.
2011 Lagrein vom Boden: 86-89 punti, OTTIMO
E' un vino ottimo, di qualità superiorearmonico, fatto bene, con una certa particolarità. Le caratteristiche sono: pienezza, corposità, bouquet, lunghezza, eleganza, piacevolezza e armonia in tutti i suoi componenti. La tipicità nel caso di vini in purezza è considerata un criterio preferenziale.
2009 Blauburgunder/Pinot Nero: 80-85 punti, MOLTO BUONO
E' un vino molto buono, di qualità medio/alta armonico, fatto bene, con diverse particolarità. Ben strutturato con la percezione degli aromi.
2009 Lagrein Riserva: 86-89 punti, OTTIMO
E' un vino ottimo, di qualità superiorearmonico, fatto bene, con una certa particolarità. Le caratteristiche sono: pienezza, corposità, bouquet, lunghezza, eleganza, piacevolezza e armonia in tutti i suoi componenti.La tipicità nel caso di vini in purezza è considerata un criterio preferenziale.
"2001-2011: Odissea nel bicchiere
Il nuovo millenio inizia nel 2001. Undici anni dopo tracciamo un bilancio, ripercorrendo le tappe fondamentali che hanno portato ad una ridefinizione del gusto. E questo attraverso una serie di vini che hanno influenzato ..."
(Gambero Rosso, aprile 2011, Eleonora Guerini e Marco Sabellico)
"Veri campioni di qualità
Quattordici Tre Bicchieri costano sotto i 10 euro in enoteca. Sono la punta di diamante di una squadra di ben 52 etichette che hanno un prezzo al pubblico inferiore ai 15 euro. ..."
(Gambero Rosso, novembre 2010, Daniele Cernilli)
“Cresce il successo di questo viticoltore di Bolzano, che colleziona riconoscimenti e premi per il suo Santa Maddalena e il Lagrein.”
(Oswald Stimpfl su Bolzano in tasca, Folio Editore)
„Johannes Pfeifer è vignaiolo vero, accurato, grande lavoratore, vero appassionato di vino, ospitale, franco e per di più molto simpatico. Dobbiamo dire che i suoi vini gli
somigliano molto, sono autentici, sinceri e tecnicamente ben fatti, e che coniugano bene tradizione e modernità. […]”
(Gambero Rosso, Vini d’Italia 2010)
“I miei eroi del 2009: Roberto Conterno, Bruno Giacosa e Johannes Pfeifer. Non conoscete ancora Johannes Pfeifer? È il viticoltore del Pfannenstielhof di Bolzano, che ha
creato un Santa Maddalena Classico, che è (ancora una volta) di gran lunga superiore alla maggior parte dei costosi Pinot Nero dell’Alto Adige.”
(Jens Priewe su Merum nº 6, gennaio 2010)
“Questo produttore è una rivelazione. in grado di dimostrare l’elevata qualità che un Santa Maddalena può raggiungere, se viene curato da un “intenditore dei vitigni” come
Johannes Pfeifer. […] Il Pfannenstielhof è attualmente il numero uno in Alto Adige nella produzione di questo vino.”
(Der Feinschmecker, Bookazine Nr. 20, Südtirol kulinarisch)
“I vini del Pfannenstielhof assomigliano molto a Johannes e Margareth Pfeifer. la simpatica coppia di proprietari: sono comunicativi, schietti: in una parola, veri. […]”
(Gambero Rosso, Vini d’Italia 2009)
“Pochissimi viticoltori sono all’altezza dei proprietari del Pfannenstielhof. I risultati raggiunti negli ultimi anni con il Santa Maddalena e il Lagrein sono davvero
sorprendenti. [...]”
(Jens Priewe, Die Weine von Südtirol, Collection Rolf Heyne)
“Sebbene gli elogi lo rendano particolarmente orgoglioso, Johannes Pfeifer sembra trovarsi più a suo agio nel vigneto e nella cantina, che in occasione di una premiazione. […]
Abbronzato (il suo segno di riconoscimento) con uno sguardo sincero e un carattere affabile, Hannes Pfeifer accoglie e accompagna i visitatori attraverso le pergole. […] Lui, aperto, socievole e
perspicace, e la moglie Margareth, che ha conseguito la laurea in matematica e ha insegnato per molti anni, sono una coppia ben assortita; lei si occupa dell’ufficio, è pratica di computer e lo
aiuta a prendersi cura dei clienti.”
(Vignaioli dell’Alto Adige, Folio Editore)